DI GUIDO RONCONI |
Eccoci qui con un nuovo appuntamento: nel paese dei 58
partiti politici, delle 3 monete da cento lire, del gettone telefonico
e di Badoglio credo che una seconda rubrica sull’unico campionato di cricket
non possa sorprendere nessuno!
Le opinioni espresse sono naturalmente dell’autore (e non della società per la quale milita, all’oscuro di tutto e che, se sapesse, disapproverebbe!) e, in quanto tali, opinabili. I fatti raccontati, invece, non sono opinabili in quanto rispecchiano e rispecchieranno sempre la verità. Poiché l’autore non è un tipo molto democratico, accetterà solo i commenti critici, le confutazioni e le correzioni di suo gradimento. Inoltre il pulpito dal quale proverrà l’eventuale predica dovrà rispondere, per essere preso in considerazione, ai seguenti requisiti minimi:
2ª GIORNATA DI CAMPIONATO
1 = gli Innings in battuta giocati 1 = le eliminazioni inesistenti inventate dagli arbitri (LBW con la palla che è rimbalzata sul leg!) 0 = i runs realizzati ¥ = il rapporto Km / punti Ma il cricket? La partita Galatea-Trentino? Ecco, questo è il punto: quale partita? Questa domanda, sorta spontanea sulle labbra di tutti noi al quarantottesimo e ultimo run, non ha trovato ancora risposta. Non vorrei che qualcuno si offendesse, non ho nulla contro il Galatea, che gode anzi della mia simpatia più sincera, né contro Sua Eminenza il Presidente della Federazione Italiana Cricket, davanti al quale anzi mi prostro come sempre umile e servile, ma contro chi lo ha mal consigliato. Il ragionamento è semplice:
2. La trasferta a Catania è costata al Trentino Cricket circa Lit. 5.000.000 (cinque milioni di lire, pari a circa 2.400 ECU). 3. È ragionevole supporre che tale cifra verrà spesa anche dalle altre squadre per la loro trasferta a Catania, Galatea o Murri che sia. 4. Per almeno due squadre, se non mi inganno, tale viaggio si riproporrà nei play-off / play- out, con altri cinque milioni di spesa, per un totale di 10 (dieci) milioni di lire. 5. Nel caso del Galatea la partita si risolve in un tiro al bersaglio dall’esito scontato (comunque ben contrastato dal lanciatore veloce cingalese dei catanesi, veramente molto bravo), più simile a un allenamento che a una partita di serie A. Stante la Sua provata infallibilità, da chi si è fatto
malamente consigliare Sua Maestà il Presidente della Federazione
Cricket Italiana? Perché quest’anno vige per le squadre del girone
nord l’obbligo di un costoso allenamento a Catania? Per quale motivo la
Federazione non ha considerato, oltre ai vantaggi indubbi della presenza
di squadre siciliane in seria A, anche i problemi ad essa connessi e non
ha tentato di risolverli? Premesso che è comunque un bene che ci
siano sempre nuove squadre, e premesso anche che fra 2-3 anni sarà
certamente molto difficile vincere sul campo del Galatea, composto da ragazzi
giovani e volenterosi che impareranno sicuramente bene e in fretta, ha
un senso esercitare sulle altre società una pressione economica
tale da arrivare persino a metterne in forse se non l’esistenza almeno
l’attività sportiva extra- campionato? Se un senso esiste, allora
qualcuno per favore me lo spieghi, anzi, lo spieghi al nostro tesoriere,
che dopo aver esaurito i soldi e le gocce di sangue sta per finire anche
le lacrime. Per rispetto nei confronti dei lettori taccio dei gravi danni
semipermanenti al ventre provocati dai deliziosi dolci siciliani, danni
per l’abbattimento dei quali potrebbe non essere sufficiente la ferrea
volontà di dominio delle pulsioni materiali e autolesionistiche
dei membri dell’Indomita.
6/5/1999 |