VISTI DA LONTANO - 2/2000
di Guido Ronconi
Dopo molti mesi di colpevole assenza eccomi qui con un nuovo "Visti da Lontano"! Mi scuso con i lettori per questa assenza, ma il fatto di aver giocato solo le prime 3 delle 8 partite del campionato non mi ha fatto vivere in prima persona gli avvenimenti esaltanti del giugno scorso, facendomi perdere in parte il polso della situazione....ma non importa, rimediamo subito!

Campionato

La partita con la Lazio, la rivincita della finale di Coppa Italia, ha vissuto il suo momento topico nel confronto fra i due più forti giocatori di origine slava del campionato: Roberto Lubich, tesoriere del Trentino Cricket, di passaporto italiano, e Sinovich, giocatore laziale di passaporto sudafricano. Il fielding ha visto prevalere nettamente Lubich, autore di un catch decisivo sull'asso laziale Corbellari, nei confronti dello spento Sinovich. In battuta Sinovich ha giocato al meglio realizzando un imponente 62, mentre invece Lubich non ha avuto modo di esprimersi in quanto non entrato in campo; il primo confronto diretto fra due giocatori di origine slava nella storia del cricket italiano si è quindi limitato al fielding e si è concluso con una netta vittoria del nostro Lubich, vittoria che ben si accompagna con quella della squadra trentina che ribadiva così la propria superiorità anche tecnica (messa inopinatamente in dubbio da SAR) e non solo culturale (mai messa in dubbio da nessuno) sulla seconda squadra romana.
Da apprezzare particolarmente l'iniziativa del buon Alberto Mott, autore del mitico striscione "Dèz Crichete", una garbata presa in giro dei modi non proprio signorili di alcuni giocatori e accompagnatori della squadra laziale, presa in giro fra l'altro accettata molto sportivamente dai romani.

L'anno dei record

È stato veramente un anno dei record per il Trentino Cricket:
· prima partita vinta senza perdere neanche un wicket (a Catania)
· prima partita con oltre 200 runs realizzati (a Trento contro la Lazio)
· primo caso di doping (Avancini e i suoi 51 runs contro la Roma), per fortuna non scoperto dall'autorità sportiva.
- primi due casi di giocatori eliminati senza mai aver toccato palla (l'indomito Benini e ancora Avancini, entrati alla fine dell'over e subito run-out))
- Primo caso di Platinum Duck, ovvero doppio Golden Duck (di nuovo Avancini, Golden Duck su lancio di Rohita nell'Undici del Presidente, chiamato no ball e di nuovo Golden Duck sulla ripetizione del lancio)
· prima vittoria a Pianoro in campionato (addirittura in semifinale!)

Il record più importante, però, anche se non nuovo, sta nel raggiungimento delle semifinali, riuscito prima d'oggi solamente durante la ormai leggendaria presidenza Raia. Bisogna dare qui il giusto merito al presidente, Maestro Diego Dini Ciacci: dopo una stagione 1999 di transizione, necessaria per raccogliere i cocci lasciati dalla tristemente nota gestione Sassudelli, il presidente è riuscito a dare alla squadra la mentalità vincente necessaria al raggiungimento del prestigioso traguardo. Una campagna acquisti oculata, di qualità piuttosto che di quantità, e l'ulteriore valorizzazione del vivaio di giocatori locali che da sempre costituiscono l'ossatura della squadra, senza cadere nella tentazione di acquisti esotici e di cartello per non perdere l'anima e lo spirito compatto e unito della squadra, dimostrano le grandi capacità del presidente di vedere lontano e di realizzare concretamente i programmi a lungo termine.
Un'altra dimostrazione della sagacia del presidente è il fatto di aver mandato i giocatori più giovani e promettenti della squadra, ovvero il sottoscritto (che fra l'altro è, come noto, il capitano della Primavera del Trentino Cricket), Luca Avancini e Roberto Lubich, a seguire un corso di cricket a Liverpool, ovviamente grazie ai buoni uffici di S.A.R. È chiara qui l'attenzione dedicata dal presidente al vivaio di giocatori nazionali, un esempio di oculatezza e gestione accorta delle risorse a disposizione sempre più raro a vedersi nello sport italiano ad alto livello.
Da notare quest’anno lo straordinario rendimento di Michael Bateman: l'asso inglese, ragazzo squisito e di rara simpatia, era reduce da un’annata abbastanza opaca, nella quale l'unica luce era quella emessa dalla palla che ricadeva infuocata dalle altezze siderali alle quali il suo braccio la lanciava. Quest'anno invece Michael si è rivelato essere un battitore eccezionale e un lanciatore di classe estrema, capace di annichilire ogni battitore in circolazione nel campionato italiano.
Domenica scorsa a Pianoro il Trentino Cricket ha scritto una pagina di storia e Michael è stato il protagonista assoluto: 35 runs in battuta, 4 wickets al lancio e un catch (su Ramanayake!)!!! È strano come in giocatori apparentemente insospettabili all'improvviso si scateni una terribile ostilità verso un malcapitato avversario. È già successo due anni fa durante la tournée dell'MCC in Italia: il buon Senaka scoprì di nutrire un'ostilità atavica, risalente probabilmente a molte generazioni fa, verso la squadra inglese, contro la quale scaricò tutta la sua ira e la sua rabbia: lanciò con violenza incredibile e in battuta realizzò la bellezza di 117 runs, salvando la squadra da una clamorosa figuraccia (se non ricordo male gli altri 10 fecero in tutto una trentina di runs…compresi gli extras!). Lo stesso, strano, processo mentale si deve essere verificato nella testa del buon Michael domenica scorsa, quando decise di “lavorare al corpo” l'incolpevole Andrea Parisi, oggetto di una serie di lanci di una violenza esagerata sulla body line. Non contento Michael si accaniva contro i malcapitati, e fino ad allora quasi imbattibili, stranieri del Pianoro. Entravano nella storia dalla porta principale, nell'ordine:

Da lodare comunque la grandissima prestazione collettiva della squadra trentina, partita in formazione rimaneggiata e quindi con poche speranze, che invece giocava un bellissimo primo innings in battuta, difeso agevolmente al lancio. Il Trentino Cricket è ormai a un passo dalla finale e dalla storia, domenica il confronto di ritorno dirà la verità sulla squadra, si spera rafforzata ulteriormente dal gelataio pakistano, grande assente fino ad ora del campionato trentino.
Certo, il Capannelle fa paura, soprattutto il suo inglese Deane, uscito dal campo a testa bassa dopo un maestoso 96 scusandosi con Alfanzo per non aver fatto una centuria. A questo proposito mi preme avvertire Michael, che spero mi stia leggendo, di un atto increscioso: ho saputo da fonte di assoluta fiducia che il suddetto Deane ha affermato ripetutamente che sei un vigliacco, sicuramente finocchio, che con i tuoi lanci gli fai un baffo e che aspetta di battere contro di te per fare finalmente una centuria. Regolati tu.
Un'altra riflessione per concludere: deriva forse dal fatto che sono troppo buono, gentile ed educato che non riesca ad arrabbiarmi contro nessuno alla stregua di Senaka e Michael? C'è nessun giocatore di cricket che mi voglia insultare gratuitamente e senza alcun motivo? Grazie.

TRENTINO CUP: INDOMITA SQUADRA CORSARA!!!!

E andiamo! Erano 3 (tre) anni che aspettavo l'occasione per questo titolo!!! Ebbene sì, L'Indomita corsara a Trento e la Trentino Cup prende il volo verso Roma! La squadra, l'unica interamente italiana del torneo, si è imposto nel triangolare giocatosi a Trento con l'originale e riuscitissima formula del 7-a-side e al quale partecipavano anche il Trentino Cricket e lo Scaligero Verona. L'Indomita si è presentata al torneo rafforzata dal membro storico Davide “Giovane” Tronchi, dall'altro toscanaccio Lorenzo Biadi, dal Delfino Giulio Gambino e dai due torinesi raccogliticci Carlino Musso e Tony Virgillito, e priva dell'asso neozelandese Wayne Van Dalsum, costretto a defezionare all'ultimo momento per gravi problemi famigliari. Dopo una brutta sconfitta iniziale a opera del Trentino, che archiviava così la quarta vittoria in 4 incontri contro l'Indomita, dovuta in gran parte all'inizio affrettato senza aspettare i due diarchi, arrivati pertanto con la squadra già in battuta e comprensibilmente sfiniti dalle sei ore di viaggio, invece delle tre usuali, necessarie a loro e a qualche altro milione di tedeschi per arrivare da Monaco a Trento. La seconda partita si concludeva con una vittoria contro il tenace Scaligero: la partita passerà alla storia per il primo caso dinastico della storia del cricket italiano, SAR contro il Delfino! Mi fermo qui, perché appunto non voglio entrare in questioni ereditarie che non mi competono.
Il giorno dopo incontri di ritorno: di nuovo Trentino-Indomita, con l'Indomita in battuta per prima. Solita grande prestazione del fromboliere Tronchi, poi, modestamente, grande show personale (ben coadiuvato da Giulio Gambino e dal diarca Andrea Benini) con una lunghissima serie di corse molto arrischiate ma efficaci, tanto da far perdere la calma ai fielders trentini che, messi sotto pressione, sbagliavano le cose più facili (persino Michael!) e riuscivano a eliminarmi solo dopo alcuni overs e 10 runs. L'innings finiva con soli 69 punti, difficilmente difendibili a meno di una grande prestazione difensiva o errori avversari. In effetti accadevano tutte e due le possibilità: grande prestazione al lancio dell'Indomita, con Benini sugli scudi nell'inedito ruolo di wicket-keeper, e errore di presunzione del Trentino, che provava a vincere senza ricorrere a Bateman dall'inizio: ciò causava una media runs analoga a quella dell'Indomita, ma con il lanciatore migliore, Tronchi, lasciato per l'ultimo e decisivo over, con Bateman e Avancini in campo. Si arrivava all'ultima palla e quattro punti per vincere, con Bateman in battuta: il giovane Tronchi però si superava lanciando molto bene, Bateman colpiva per due, Musso recuperava e rilanciava, i trentini tentavano la terza corsa ma Tronchi riceveva la palla da Musso e eliminava Bateman per run-out! Trionfo dell'Indomita, che in una sorta di catarsi si vendicava dell'immeritata sconfitta dell'anno precedente e batteva allo stesso modo il Trentino per un punto all'ultima palla! Tronchi era portato in trionfo, quale autentico mattatore della giornata, e il torneo si riapriva improvvisamente! Era quindi importante battere lo Scaligero con una buona media runs/over, che avrebbe deciso la classifica in caso di parità punti. Buon primo innings indomito, con oltre 80 punti, ma poi il cingalese Surgiva rischiava di mettere in discussione il risultato con oltre 50 runs personali; le speranze dello Scaligero, e quindi del trentino, si infrangevano però su un preciso catch di Lorenzo Biadi su mio lancio, che eliminava Surgiva e chiudeva la partita!
A parità di punti (tre vittorie e una sconfitta ciascuno) il migliore rapporto runs/overs e wickets presi davano all’Indomita la meritata, immancabile vittoria finale!!!!!
Questa vittoria di misura ci ripaga delle amarezze vissute nei due anni precedenti, con due sconfitte di misura e sostanzialmente immeritate, e spiana la strada a un futuro roseo della squadra, assicurato fra l'altro dal recente e clamoroso acquisto del Trentino Cricket al termine di un'asta appassionante e piena di sorprese!!!!
Per approfondire questo argomento rimando però al sito
www.trentinocricket.it

Sullo stesso sito sarà anche visibile fra poco (se Andrea Benini vorrà!) una pagina esauriente sul torneo, con foto e statistiche, opera dalla nostra scorer Francesca e dell'ineffabile Alberto Mott.

IL GRANDE SLAM

Come ben noto, nel cricket italiano il Grande Slam è appannaggio delle squadre, o dei singoli, vincitori della Coppa Italia, del campionato e della Trentino Cup nella stessa stagione. Il sottoscritto e Tony Virgillito hanno vinto fino a ora la Coppa Italia con il Trentino Cricket e la Trentino Cup con l'Indomita. Saputo questo, sia Wayne Van Dalsum che Shah si sono detti entusiasti dell'idea di farci conquistare il Grande Slam e motivatissimi si apprestano a scendere il campo nelle prossime partite per rendere un sogno realtà! Come andrà a finire? Riusciranno i nostri eroi a tagliare un traguardo storico e mai realizzato fino a ora?
 

Bene, mi avvio alla conclusione, in trepida attesa per la seconda semifinale, alla quale presenzierà finalmente il presidente Diego Dini Ciacci.
Saluto i miei affezionati lettori e invito tutti a non dimenticare che “Right or wrong, he is my President”.
 


Arretrati:
VdL #1
VdL#2
VdL#3
VdL#4
VdL#5
VdL#6
VdL#7 / 1-2000

NUOVO!

Le Grandi Interviste
1 - Imre Kundary
2 - Maestro Diego Dini Ciacci

Ultimo aggiornamento: 
22/10/2000