Campionato
La partita con la Lazio, la rivincita della finale di Coppa Italia, ha
vissuto il suo momento topico nel confronto fra i due più forti giocatori
di origine slava del campionato: Roberto Lubich, tesoriere del Trentino
Cricket, di passaporto italiano, e Sinovich, giocatore laziale di passaporto
sudafricano. Il fielding ha visto prevalere nettamente Lubich, autore di
un catch decisivo sull'asso laziale Corbellari, nei confronti dello spento
Sinovich. In battuta Sinovich ha giocato al meglio realizzando un imponente
62, mentre invece Lubich non ha avuto modo di esprimersi in quanto non entrato
in campo; il primo confronto diretto fra due giocatori di origine slava nella
storia del cricket italiano si è quindi limitato al fielding e si
è concluso con una netta vittoria del nostro Lubich, vittoria che
ben si accompagna con quella della squadra trentina che ribadiva così
la propria superiorità anche tecnica (messa inopinatamente in dubbio
da SAR) e non solo culturale (mai messa in dubbio da nessuno) sulla seconda
squadra romana.
Da apprezzare particolarmente l'iniziativa del buon Alberto Mott, autore
del mitico striscione "Dèz Crichete", una garbata presa in giro
dei modi non proprio signorili di alcuni giocatori e accompagnatori della
squadra laziale, presa in giro fra l'altro accettata molto sportivamente
dai romani.
L'anno dei record
È stato veramente un anno dei record per il Trentino Cricket:
· prima partita vinta senza perdere neanche un wicket (a Catania)
· prima partita con oltre 200 runs realizzati (a Trento contro
la Lazio)
· primo caso di doping (Avancini e i suoi 51 runs contro la Roma),
per fortuna non scoperto dall'autorità sportiva.
- primi due casi di giocatori eliminati senza mai aver toccato palla
(l'indomito Benini e ancora Avancini, entrati alla fine dell'over e subito
run-out))
- Primo caso di Platinum Duck, ovvero doppio Golden Duck (di nuovo Avancini,
Golden Duck su lancio di Rohita nell'Undici del Presidente, chiamato no
ball e di nuovo Golden Duck sulla ripetizione del lancio)
· prima vittoria a Pianoro in campionato (addirittura in semifinale!)
Il record più importante, però, anche se non nuovo, sta nel raggiungimento
delle semifinali, riuscito prima d'oggi solamente durante la ormai leggendaria
presidenza Raia. Bisogna dare qui il giusto merito al presidente, Maestro Diego Dini Ciacci: dopo una stagione 1999 di transizione, necessaria per raccogliere
i cocci lasciati dalla tristemente nota gestione Sassudelli, il presidente è
riuscito a dare alla squadra la mentalità vincente necessaria al raggiungimento
del prestigioso traguardo. Una campagna acquisti oculata, di qualità
piuttosto che di quantità, e l'ulteriore valorizzazione del vivaio di
giocatori locali che da sempre costituiscono l'ossatura della squadra, senza
cadere nella tentazione di acquisti esotici e di cartello per non perdere l'anima
e lo spirito compatto e unito della squadra, dimostrano le grandi capacità
del presidente di vedere lontano e di realizzare concretamente i programmi a
lungo termine.
Un'altra dimostrazione della sagacia del presidente è il fatto di aver
mandato i giocatori più giovani e promettenti della squadra, ovvero il
sottoscritto (che fra l'altro è, come noto, il capitano della Primavera
del Trentino Cricket), Luca Avancini e Roberto Lubich, a seguire un corso di
cricket a Liverpool, ovviamente grazie ai buoni uffici di S.A.R. È chiara
qui l'attenzione dedicata dal presidente al vivaio di giocatori nazionali, un
esempio di oculatezza e gestione accorta delle risorse a disposizione sempre
più raro a vedersi nello sport italiano ad alto livello.
Da notare quest’anno lo straordinario rendimento di Michael Bateman: l'asso
inglese, ragazzo squisito e di rara simpatia, era reduce da un’annata
abbastanza opaca, nella quale l'unica luce era quella emessa dalla palla che
ricadeva infuocata dalle altezze siderali alle quali il suo braccio la lanciava.
Quest'anno invece Michael si è rivelato essere un battitore eccezionale
e un lanciatore di classe estrema, capace di annichilire ogni battitore in circolazione
nel campionato italiano.
Domenica scorsa a Pianoro il Trentino Cricket ha scritto una pagina di storia
e Michael è stato il protagonista assoluto: 35 runs in battuta, 4 wickets
al lancio e un catch (su Ramanayake!)!!! È strano come in giocatori apparentemente
insospettabili all'improvviso si scateni una terribile ostilità verso
un malcapitato avversario. È già successo due anni fa durante
la tournée dell'MCC in Italia: il buon Senaka scoprì di nutrire
un'ostilità atavica, risalente probabilmente a molte generazioni fa,
verso la squadra inglese, contro la quale scaricò tutta la sua ira e
la sua rabbia: lanciò con violenza incredibile e in battuta realizzò
la bellezza di 117 runs, salvando la squadra da una clamorosa figuraccia (se
non ricordo male gli altri 10 fecero in tutto una trentina di runs…compresi
gli extras!). Lo stesso, strano, processo mentale si deve essere verificato
nella testa del buon Michael domenica scorsa, quando decise di “lavorare
al corpo” l'incolpevole Andrea Parisi, oggetto di una serie di lanci di
una violenza esagerata sulla body line. Non contento Michael si accaniva contro
i malcapitati, e fino ad allora quasi imbattibili, stranieri del Pianoro. Entravano
nella storia dalla porta principale, nell'ordine:
TRENTINO CUP: INDOMITA SQUADRA CORSARA!!!!
E andiamo! Erano 3 (tre) anni che aspettavo l'occasione per questo titolo!!!
Ebbene sì, L'Indomita corsara a Trento e la Trentino Cup prende il volo
verso Roma! La squadra, l'unica interamente italiana del torneo, si è
imposto nel triangolare giocatosi a Trento con l'originale e riuscitissima formula
del 7-a-side e al quale partecipavano anche il Trentino Cricket e lo Scaligero
Verona. L'Indomita si è presentata al torneo rafforzata dal membro storico
Davide “Giovane” Tronchi, dall'altro toscanaccio Lorenzo Biadi,
dal Delfino Giulio Gambino e dai due torinesi raccogliticci Carlino Musso e
Tony Virgillito, e priva dell'asso neozelandese Wayne Van Dalsum, costretto
a defezionare all'ultimo momento per gravi problemi famigliari. Dopo una brutta
sconfitta iniziale a opera del Trentino, che archiviava così la quarta
vittoria in 4 incontri contro l'Indomita, dovuta in gran parte all'inizio affrettato
senza aspettare i due diarchi, arrivati pertanto con la squadra già in
battuta e comprensibilmente sfiniti dalle sei ore di viaggio, invece delle tre
usuali, necessarie a loro e a qualche altro milione di tedeschi per arrivare
da Monaco a Trento. La seconda partita si concludeva con una vittoria contro
il tenace Scaligero: la partita passerà alla storia per il primo caso
dinastico della storia del cricket italiano, SAR contro il Delfino! Mi fermo
qui, perché appunto non voglio entrare in questioni ereditarie che non
mi competono.
Il giorno dopo incontri di ritorno: di nuovo Trentino-Indomita, con l'Indomita
in battuta per prima. Solita grande prestazione del fromboliere Tronchi, poi,
modestamente, grande show personale (ben coadiuvato da Giulio Gambino e dal
diarca Andrea Benini) con una lunghissima serie di corse molto arrischiate ma
efficaci, tanto da far perdere la calma ai fielders trentini che, messi sotto
pressione, sbagliavano le cose più facili (persino Michael!) e riuscivano
a eliminarmi solo dopo alcuni overs e 10 runs. L'innings finiva con soli 69
punti, difficilmente difendibili a meno di una grande prestazione difensiva
o errori avversari. In effetti accadevano tutte e due le possibilità:
grande prestazione al lancio dell'Indomita, con Benini sugli scudi nell'inedito
ruolo di wicket-keeper, e errore di presunzione del Trentino, che provava a
vincere senza ricorrere a Bateman dall'inizio: ciò causava una media
runs analoga a quella dell'Indomita, ma con il lanciatore migliore, Tronchi,
lasciato per l'ultimo e decisivo over, con Bateman e Avancini in campo. Si arrivava
all'ultima palla e quattro punti per vincere, con Bateman in battuta: il giovane
Tronchi però si superava lanciando molto bene, Bateman colpiva per due,
Musso recuperava e rilanciava, i trentini tentavano la terza corsa ma Tronchi
riceveva la palla da Musso e eliminava Bateman per run-out! Trionfo dell'Indomita,
che in una sorta di catarsi si vendicava dell'immeritata sconfitta dell'anno
precedente e batteva allo stesso modo il Trentino per un punto all'ultima palla!
Tronchi era portato in trionfo, quale autentico mattatore della giornata, e
il torneo si riapriva improvvisamente! Era quindi importante battere lo Scaligero
con una buona media runs/over, che avrebbe deciso la classifica in caso di parità
punti. Buon primo innings indomito, con oltre 80 punti, ma poi il cingalese
Surgiva rischiava di mettere in discussione il risultato con oltre 50 runs personali;
le speranze dello Scaligero, e quindi del trentino, si infrangevano però
su un preciso catch di Lorenzo Biadi su mio lancio, che eliminava Surgiva e
chiudeva la partita!
A parità di punti (tre vittorie e una sconfitta ciascuno) il
migliore rapporto runs/overs e wickets presi davano all’Indomita
la meritata, immancabile vittoria finale!!!!!
Questa vittoria di misura ci ripaga delle amarezze vissute nei due anni precedenti,
con due sconfitte di misura e sostanzialmente immeritate, e spiana la strada
a un futuro roseo della squadra, assicurato fra l'altro dal recente e clamoroso
acquisto del Trentino Cricket al termine di un'asta appassionante e piena di
sorprese!!!!
Per approfondire questo argomento rimando però al sito
www.trentinocricket.it
Sullo stesso sito sarà anche visibile fra poco (se Andrea Benini vorrà!) una pagina esauriente sul torneo, con foto e statistiche, opera dalla nostra scorer Francesca e dell'ineffabile Alberto Mott.
IL GRANDE SLAM
Come ben noto, nel cricket italiano il Grande Slam è appannaggio delle
squadre, o dei singoli, vincitori della Coppa Italia, del campionato e della
Trentino Cup nella stessa stagione. Il sottoscritto e Tony Virgillito hanno
vinto fino a ora la Coppa Italia con il Trentino Cricket e la Trentino Cup con
l'Indomita. Saputo questo, sia Wayne Van Dalsum che Shah si sono detti entusiasti
dell'idea di farci conquistare il Grande Slam e motivatissimi si apprestano
a scendere il campo nelle prossime partite per rendere un sogno realtà!
Come andrà a finire? Riusciranno i nostri eroi a tagliare un traguardo
storico e mai realizzato fino a ora?
Bene, mi avvio alla conclusione, in trepida attesa per la seconda semifinale,
alla quale presenzierà finalmente il presidente Diego Dini Ciacci.
Saluto i miei affezionati lettori e invito tutti a non dimenticare che
“Right or wrong, he is my President”.
Arretrati:
VdL #1
VdL#2
VdL#3
VdL#4
VdL#5
VdL#6
VdL#7 / 1-2000
NUOVO!
Le Grandi Interviste
1 - Imre Kundary
2 - Maestro Diego Dini Ciacci
Ultimo aggiornamento:
22/10/2000