Visti da Lontano, di G. Ronconi
VISTI DA LONTANO - 1/2000

di Guido Ronconi
 

Eccoci di nuovo qui, per una nuova stagione! Un caro saluto innanzitutto ai miei fedeli lettori e a quanti mi hanno incitato a riprendere questa rubrica, fra i quali risalta, brillando della luce propria a Lui consueta, S.A.R. Il Trentino ha rischiato di diventare la regina del mercato ma il colpo del decennio è sfumato all'ultimo momento e Daniel Vettori non calcherà il campo delle Ghiaie. In compenso è arrivato il grande Shah che ha preso la squadra per mano e l'ha condotta alla vittoria in Coppa Italia. Innanzitutto però una precisazione: la gestione Ciacci continua, nonostante i risultati non eccezionali della stagione scorsa. La poltrona della società è stata in effetti offerta a colui il quale rimane il Presidentissimo, l'ing. Giorgio Raia, che fece fare il salto di qualità alla squadra sprovincializzandola e dandole quella mentalità vincente che la portò al terzo posto nel 1997, ma Giorgio, persona integerrima e di rare qualità morali, ha rifiutato di sedersi sul carro del vincitore e fare sua la Coppa Italia, consapevole del resto, come tutti noi della squadra, che le radici del successo vanno ricercate nella sua favolosa gestione.

Coppa Italia 2000

Il nuovo millennio si apre (frase tanto abusata quanto errata) con una vittoria storica per lo sport trentino: il successo di maggior prestigio per una squadra trentina dopo lo scudetto di tamburello dell'Aldeno!
Mitica partita a Pianoro nel girone eliminatorio (non c'ero, narro di seconda mano): con soli 12 punti da fare in 3 o 4 overs per vincere, con Zuppiroli in campo e ancora 7 o 8 wickets a disposizione il buon Arcido Parisi si leccava già i baffi, pregustando la facile vittoria, ma aveva fatto i conti senza l'oste, ovvero il Prof. Filippini e la famiglia Virgillito, che con una serie di lanci ai limiti dell'incredibile e una serie di catch consecutivi regalavano la vittoria per un punto e la qualificazione al girone finale al Trentino!
Dopo una partita senza storia con il Grosseto, nella quale la mia unica, e giusta, preoccupazione è stata quella di salvare il wicket nell'over finale, la partita contro la Lazio è stata dominata dal grande Shah: nonostante le parole di SAR, che in una delle cadute di stile che ormai purtroppo lo contraddistinguono ha attribuito a lui solo la vittoria trentina. Con buona pace sua e di quanti possano essere della stessa opinione lascerò parlare le cifre: Arif e Shah hanno realizzato insieme 142 runs, mentre i loro due equivalenti laziali (passaporto italiano ma virtualmente stranieri) ne hanno realizzati 147, cioè 5 in più! Gli italiani "veri" del Trentino ne hanno fatti 30, mentre quelli "veri" della Lazio 32, con una sostanziale eguaglianza delle prestazioni. Nonostante il vantaggio al lancio più marcato dei nostri due, con 7 per 52 contro 4 per 54 dei due laziali (3-139 per gli "italiani" trentini contro un 3-133 per gli "italiani" laziali), la prestazione laziale risulta altrettanto dipendente dai suoi due "stranieri" quanto quella del Trentino così che, alla luce dei punteggi sopra riportati, se avesse vinto la Lazio sarebbe stato giusto attribuire la vittoria solamente ai due "stranieri" laziali e non alla squadra tutta: un uccellino però mi dice che S.A.R. non avrebbe espresso lo stesso giudizio nei confronti della compagine di Manlio De Amicis…o sbaglio?
Da notare il raggiungimento, e per di più in un solo over, di quota Stock ½ (42 runs) al lancio da parte di un giovane gioiello laziale di belle speranze, opposto per sua sfortuna all'immenso Amir Shah. Al di là di tutti i discorsi, però, è chiaro che il Trentino deve la vittoria al fuoriclasse pakistano, al quale va pertanto un grazie collettivo da parte della squadra e naturalmente un mio grazie personale per avermi fatto tornare a vincere la Coppa Italia a quasi dieci anni di distanza dalla prima volta. Di fronte a eventi di tale vasta portata il cosiddetto "Fattore Ronconi", ovvero i chilometri percorsi per runs realizzati, passa naturalmente in secondo piano e non viene calcolato.
Come già accennato nell'introduzione, un grazie particolare va naturalmente al Presidentissimo, l'indimenticabile pianificatore del terzo posto del 1997, l'ing. Giorgio Raia, che proprio allora, sprovincializzando la squadra, le quale fece assumere quella mentalità vincente che ha dato con questa vittoria i suoi primi frutti: la Coppa Italia 2000 è anche merito suo e di questo gliene rendiamo commosso e doveroso omaggio: grazie Presidente!
Dopo i doverosi ringraziamenti a Nari, il principe indiano maestro di ospitalità, di cricket e di saggezza, un'ultima notazione, purtroppo negativa, relativa al fine settimana è meritata dalla scena, fra il vergognoso e il patetico, offerta da alcuni membri della compagine laziale durante la cena di domenica sera: vi risparmio i particolari e le tristi riflessioni che ho fatto al riguardo e che coinvolgono anche l'inevitabile declino prossimo venturo del paese, la caduta inarrestabile verso il basso della celebre scuola di cricket viscontina, ecc. ecc., vi dico solo che mi sono vergognato per loro. Amen.

Campionato 2000

Giusta ridimensionata nella prima di campionato contro Pianoro: un Arcido come sempre all'apice della simpatia disdegna la Coppa Italia posta in bella mostra su uno sgabello, adornata dalla maglia di un Amir Shah purtroppo assente insieme a Kamal. Rientra Wayne Van Dalsum nei ranghi trentini, ma non è in grande giornata: partita strana, durata molto a lungo ma dove realizziamo pochissimi punti: 109 in tutto dopo quasi 50 overs giocati! Di questi 3 sono miei, realizzati in una partita di difesa a mio giudizio piuttosto buona, dove ho domato i temibili spinners pianoresi e sono caduto solo per un eccesso di tecnica: seguendo i precetti insegnatimi da Alfonso Giaggiaraggià durante la frequentazione della celebre scuola di cricket della Garbatella mi sono ricordato della regola n° 2 del battitore, ovvero "metti piede dove cade palla". L'ho applicata così bene che ho messo il piede e la palla vi è caduta sopra, esattamente sull'alluce (che per fortuna è uscito indenne dall'impatto), causando un LBW che comunque non avrebbe dovuto essere dato (chiedere un parere a Desmond Bradley del Munich Cricket Club) ma che è invece risultato evidente agli occhi dell'arbitro pakistano, per il resto protagonista di un arbitraggio impeccabile e raro a vedersi sui campi di cricket italiani.
Comunque è andata così, sconfitta in casa e squadra ridimensionata ma ancora conscia delle sue potenzialità..…e di quelle di Shah!!!!
Il "Fattore Ronconi" è pari a 270, ovvero 800 Km per tre runs: piuttosto basso, ma accettabile se paragonato al disastro dell'anno scorso!

Squadra corsara in Sicilia!!!

E di nuovo la mitica trasferta! Purtroppo non abbiamo potuto ripetere il bis con la Meridiana, le cui mitiche hostess, e Pompea in primo luogo, non hanno potuto godere del nostro apprezzamento (!). Organizzazione perfetta, della quale va dato atto al nuovo tesoriere della squadra, l'ing. Roberto Lubich (per chi non lo sapesse trattasi del più forte giocatore italiano di origine slava di tutti i tempi), che interpreta il suo ruolo con ben altra munificenza e professionalità del predecessore Sassudelli, meglio noto per la disastrosa gestione della stagione 1998 in qualità di presidente della squadra. Pochi fatti per esprimere l'eccellenza del talento organizzativo di Lubich:
 Viaggio aereo in Business Class per tutta la squadra (a eccezione di alcuni elementi evidentemente non meritori quali Luca Avancini, Alberto Mott e Chandena Dias).
 Albergo onesto al centro della vita notturna di Catania.
 Ottima cena a prezzo veramente basso.
Da notare la fantastica vita notturna catanese e soprattutto le donne siciliane, prosperose al punto giusto e che sono avanzate di un posto nell'ordine di gradimento della squadra, sorpassando i cannoli ma rimanendo dietro la granita di limone, alla quale restano superiori solo nelle preferenze di Marco Sassudelli e mie, noti ghiottoni (io purtroppo più a parole che a fatti!) ed esegeti della tetta.
La partita è stata, come l'anno scorso, senza storia: in battuta per prima, il Galatea ha realizzato un 46 all out, che dovevamo superare perdendo, credo, al massimo un wicket per realizzare il bottino pieno di 20 punti. A questo punto, con una scelta che mi ha commosso, capitan Kamal sceglieva il sottoscritto da affiancare allo straniero Michael Arnold per vincere la partita senza perdere il wicket: rispondendo in pieno alla fiducia riposta, abbiamo scritto una pagina di storia vincendo la partita senza perdere nessun wicket, fatto unico nella storia del cricket trentino: i 30 runs n.o. di Arnold erano accompagnati da un ricco 9 n.o. mio che mi proiettano, almeno momentaneamente, alle altezze siderali di Sassudelli '99, che poteva dire di avere la media runs più alta del suo miglior punteggio! Avrei potuto realizzare agevolmente qualche runs in più, ma la volontà di non rischiare l'eliminazione mi hanno indotto a non prendere alcun tipo di rischio, anche se ora un po' me ne pento. Comunque buona prestazione, personale e della squadra, e primo risultato pieno della stagione: squadra corsara che non perdona!
Il presidente, maestro Diego Dini Ciacci, ha espresso la sua soddisfazione per la prestazione della squadra e ha cominciato a parlare di un premio-scudetto! Inoltre ha promesso che, qualora si riuscisse a raggiungere la finale di campionato, entrerà in campo prima dell'inizio vestito con un frac e suonerà l'inno di Mameli! La squadra, commossa, è caricata al massimo e attende la Lazio a piè fermo (anche se al maestro Ciacci avrebbe preferito uno spogliarello della nostra scorer!)!

Prima di chiudere un gigantesco GRAZIE a Peter Bonapace, il Casanova del Capannelle: le sue mail, che non rendo pubbliche, con i giudizi sulla mia persona e su quella del Cofondatore dell'Indomita Andrea Benini, mi hanno veramente commosso e rallegrato e gliene sono grato: sono contento e onorato di essere suo amico e spero continui a seguirmi nei miei deliri a cadenza incerta su questa rubrica.
Un grazie anche a tutti Voi, affezionati lettori, e come al solito un invito a non dimenticare che "Right or wrong, he is my President".
A presto
 

29/5/2000



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